4b) Disposizione degli accordi - Schönberg


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Da "Manuale di armonia"
IV - Disposizione degli accordi

[...] Per rappresentare le successioni degli accordi per mezzo del movimento delle parti, e poiché in media la maggior parte delle combinazioni armoniche richiede in media quattro parti, ci si serve dei quattro registri principali della voce umana: soprano, contralto, tenore e basso, da cui deriva la cosiddetta scrittura a quattro parti. [...]
Per quel tanto che qui ci interessa, le caratteristiche della voce umana - corrispondenti poi a quelle di quasi tutti gli strumenti - sono le seguenti: vi è registro in cui qualsiasi voce sana e normale canta facilmente e senza fatica: quello centrale; e ve ne sono due che richiedono maggior sforzo e stancano di più: l'acuto e il grave. Il registro medio è di sonorità meno espressiva e penetrante di quello acuto o grave; ma poiché nelle successioni armoniche non si tratta di conseguire risultati espressivi, ma solo risultati puramente armonici, bisognerà tener presente, per quanto riguarda l'uso delle voci il seguente principio [...] : ogni voce deve cantare solo nel suo registro medio, e può salire all'acuto o scendere al grave solo quando lo richiedano altre esigenze particolari (difficoltà di condotta delle parti, per evitare la monotonia e così via). [...]
La conoscenza delle proprietà della voce, unita all'esperienza, crea i presupposti per combinare più voci in senso corale. Se nessuna voce deve avere la preminenza, tutte le voci saranno scritte in registri di rendimento sonoro pressoché equivalente, perché se una voce canta in un registro brillante mentre le altre si muovono in un registro opaco, quella acquista per natura un forte rilievo. [...]
Gli accordi possono essere scritti in posizione stretta o in posizione lata: questa in genere è di sonorità morbida, mentre la posizione stretta è di solito più brillante. [...] Nella posizione stretta le tre voci superiori cantano note vicinissime, tra cui non sarebbe possibile introdurre nessun altro suono dell'accordo (la distanza del tenore dal basso non ha importanza, purché non sia troppo grande). Se invece è possibile nelle voci superiori introdurre tra due note dell'accordo una o più note, sempre facenti parti dell'accordo, allora l'accordo è in posizione lata:
L'esperienza insegna che, in genere, la sonorità è migliore quando nelle parti superiori la distanza tra due voci non è superiore a un'ottava, mentre il tenore può essere anche più distante rispetto al basso. [...]
Distribuendo i tre suoni dell'accordo perfetto alle quattro voci, si presenta la necessità di raddoppiarne uno: e allora bisognerà tener presente in prima linea la fondamentale, indi la quinta e infine la terza. [...]

A. Schönberg

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